A cinquanta anni esatti dalla tragica morte di Pier Paolo Pasolini, i cinque incontri dedicati al grande regista permetteranno agli iscritti di avventurarsi in uno dei percorsi autoriali più originali ed entusiasmanti dell’intera storia del cinema. Pasolini ha esplorato da un punto di vista molto personale le possibilità del linguaggio cinematografico, da lui stesso definito “la lingua scritta della realtà”, capace di mostrare i cambiamenti e le contraddizioni della società italiana a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. In questa ricerca convergono alcune delle grandi suggestioni culturali pasoliniane, tra cui il marxismo, la religione, il mito, il corpo e la pittura, mai disgiunte le une dalle altre.
Incontro 3: La città di Dio
Il Vangelo secondo Matteo (1964) rappresenta per Pasolini il primo film-mondo, quello che riassume la sua poetica e il suo stile nella prima metà degli anni Sessanta, nonché la forma estetica e morale della sua idea di cinema. Un film in forma di sacra rappresentazione magmatica, dove marxismo, cristianesimo, umanesimo danno forma a un Vangelo privo di retorica, con un Cristo anarchico e al di sopra della ragione, in un Sud dove si intravedono ancora i segni della sacralità della vita.