La bellezza e lo star-system, il talento e la fragilità, le luci del cinema e le ombre della vita: Giunti Odeon rende omaggio a una delle più straordinarie dive della storia del cinema, Marilyn Monroe, con tre dei suoi film più celebri e iconici, autentici capolavori diretti da altrettanti grandi registi.
Wes Anderson è uno dei maestri del cinema contemporaneo, amatissimo dal pubblico in tutto il mondo per il suo stile e la sua poetica inconfondibili. Giunti Odeon dedica un omaggio al grande regista americano con una selezione dei suoi film più celebri, tutti in versione originale con sottotitoli in italiano.
I film di due immensi maestri della storia del cinema proposti a Giunti Odeon in splendide e rarissime versioni restaurate. Si parte con le 34 comiche interpretate e girate da Charlie Chaplin per la Keystone Company tra il 2 febbraio e il 7 dicembre 1914. In meno di dodici mesi Chaplin passa dall'essere un attore di vaudeville pressoché sconosciuto a una star del cinema. Impara a ideare, dirigere e a montare i suoi film: un solo anno di vorticosa attività, e un mondo che prende forma, un personaggio che poco alla volta s'appropria del proprio abito, un cineasta che conquista il suo posto davanti e dietro la macchina da presa. Le comiche Keystone registrano, in tempo reale, e con una dinamicità, una vitalità e un'energia irripetibili, la nascita e l'evoluzione di uno de personaggi più universali del Novecento. Si prosegue con tre travolgenti capolavori di Buster Keaton: "Cops" (1922), "The High Sign" (1921), "Neighbors" (1921).
François Truffaut e Jean-Luc Godard: due grandissimi maestri della storia del cinema, protagonisti indiscussi di una stagione irripetibile come la Nouvelle vague francese. Prima amici, poi rivali, diversissimi tra loro, ma legati entrambi da un amore viscerale per il cinema: a Giunti Odeon una serie di film documentari che raccontano il loro contrastante rapporto.
Quando uno dei più grandi attori e registi inglesi incontra la regina del giallo. Negli ultimi anni Kenneth Branagh ha iniziato ad adattare per il cinema i più celebri romanzi di Agatha Christie, impersonando con originalità e raffinatezza il più famoso dei suoi personaggi: Hercule Poirot. Giunti Odeon propone i primi due film di questa "serie".
Ripartono gli eventi e a settembre vi regaliamo un nuovo appuntamento di #Autografiagogò: quello con Karim B., autrice di Limitless - Senza pietà (Sperling & Kupfer)!
Vi ricordiamo che dal 6 agosto è possibile preordinare la vostra copia presentandovi in Giunti Odeon! Con il preorder riceverete il pass per la fila prioritaria del firmacopie!
Info utili:
Karim B. è lo pseudonimo di un'autrice italiana. Si definisce appassionata di vampiri, Taylor Swift e di cucina della nonna paterna. Ha iniziato a scrivere cimentandosi prima con poesie poi con vere e proprie storie, che su Wattpad e TikTok sono diventate celebri tra le lettrici. Dal 2024 Sperling & Kupfer pubblica la serie Limitless.
A cinquanta anni esatti dalla tragica morte di Pier Paolo Pasolini, i cinque incontri dedicati al grande regista permetteranno agli iscritti di avventurarsi in uno dei percorsi autoriali più originali ed entusiasmanti dell’intera storia del cinema. Pasolini ha esplorato da un punto di vista molto personale le possibilità del linguaggio cinematografico, da lui stesso definito “la lingua scritta della realtà”, capace di mostrare i cambiamenti e le contraddizioni della società italiana a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. In questa ricerca convergono alcune delle grandi suggestioni culturali pasoliniane, tra cui il marxismo, la religione, il mito, il corpo e la pittura, mai disgiunte le une dalle altre.
Incontro 1: Una folgorazione visiva
Il primo contatto tra Pasolini e il mondo del cinema avviene alla metà degli anni ’50, quando lo scrittore e poeta inizia a lavorare come sceneggiatore. Da lì a poco tempo il passo verso la regia è breve, anche perché Pasolini intende ridefinire il proprio ruolo di intellettuale e confrontarsi con un linguaggio, quello del cinema, per lui ancora sconosciuto. La realizzazione del primo film, Accattone (1961), raccogliendo l’eredità neorealista, gli permette di mostrare il mondo del sottoproletariato romano al suo crepuscolo. Nel film sono già evidenti le sue fonti visive e culturali: Dante, Giotto, Masaccio, Bach.
A cinquanta anni esatti dalla tragica morte di Pier Paolo Pasolini, i cinque incontri dedicati al grande regista permetteranno agli iscritti di avventurarsi in uno dei percorsi autoriali più originali ed entusiasmanti dell’intera storia del cinema. Pasolini ha esplorato da un punto di vista molto personale le possibilità del linguaggio cinematografico, da lui stesso definito “la lingua scritta della realtà”, capace di mostrare i cambiamenti e le contraddizioni della società italiana a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. In questa ricerca convergono alcune delle grandi suggestioni culturali pasoliniane, tra cui il marxismo, la religione, il mito, il corpo e la pittura, mai disgiunte le une dalle altre.
Incontro 2 - La “lingua scritta della realtà”
Dopo il film d’esordio Pasolini inizia a riflettere sul cinema anche da un punto di vista teorico, definendo il linguaggio cinematografico “la lingua scritta della realtà” e ragionando in maniera allegorica su alcune delle sue forme, come il montaggio, il piano-sequenza, la soggettiva libera indiretta, l’immagine-tempo. Nei due film Mamma Roma (1962) e La ricotta (1963) sono pienamente visibili queste idee, unite alla ricerca poetica sugli ultimi, che continua a perseguire.
A cinquanta anni esatti dalla tragica morte di Pier Paolo Pasolini, i cinque incontri dedicati al grande regista permetteranno agli iscritti di avventurarsi in uno dei percorsi autoriali più originali ed entusiasmanti dell’intera storia del cinema. Pasolini ha esplorato da un punto di vista molto personale le possibilità del linguaggio cinematografico, da lui stesso definito “la lingua scritta della realtà”, capace di mostrare i cambiamenti e le contraddizioni della società italiana a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. In questa ricerca convergono alcune delle grandi suggestioni culturali pasoliniane, tra cui il marxismo, la religione, il mito, il corpo e la pittura, mai disgiunte le une dalle altre.
Incontro 3: La città di Dio
Il Vangelo secondo Matteo (1964) rappresenta per Pasolini il primo film-mondo, quello che riassume la sua poetica e il suo stile nella prima metà degli anni Sessanta, nonché la forma estetica e morale della sua idea di cinema. Un film in forma di sacra rappresentazione magmatica, dove marxismo, cristianesimo, umanesimo danno forma a un Vangelo privo di retorica, con un Cristo anarchico e al di sopra della ragione, in un Sud dove si intravedono ancora i segni della sacralità della vita.
A cinquanta anni esatti dalla tragica morte di Pier Paolo Pasolini, i cinque incontri dedicati al grande regista permetteranno agli iscritti di avventurarsi in uno dei percorsi autoriali più originali ed entusiasmanti dell’intera storia del cinema. Pasolini ha esplorato da un punto di vista molto personale le possibilità del linguaggio cinematografico, da lui stesso definito “la lingua scritta della realtà”, capace di mostrare i cambiamenti e le contraddizioni della società italiana a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. In questa ricerca convergono alcune delle grandi suggestioni culturali pasoliniane, tra cui il marxismo, la religione, il mito, il corpo e la pittura, mai disgiunte le une dalle altre.
Incontro 4: Utopie e disillusioni
La seconda parte degli anni Sessanta rappresenta per Pasolini il tramonto dell’utopia, in un Paese che il regista vede votato sempre di più verso l’autodistruzione. Sono gli anni di una progressiva e malinconica disillusione: con Uccellacci e uccellini (1965), La Terra vista dalla Luna (1966) e Che cosa sono le nuvole? (1967) Pasolini si confronta con la forma dell’allegoria satirica, mentre Teorema (1968) è il film che segna il consapevole isolamento intellettuale di Pasolini e la condanna definitiva della borghesia italiana.
A cinquanta anni esatti dalla tragica morte di Pier Paolo Pasolini, i cinque incontri dedicati al grande regista permetteranno agli iscritti di avventurarsi in uno dei percorsi autoriali più originali ed entusiasmanti dell’intera storia del cinema. Pasolini ha esplorato da un punto di vista molto personale le possibilità del linguaggio cinematografico, da lui stesso definito “la lingua scritta della realtà”, capace di mostrare i cambiamenti e le contraddizioni della società italiana a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. In questa ricerca convergono alcune delle grandi suggestioni culturali pasoliniane, tra cui il marxismo, la religione, il mito, il corpo e la pittura, mai disgiunte le une dalle altre.
Incontro 5: Alla ricerca del mito perduto
Nell’ultima parte della sua carriera Pasolini si confronta con una delle radici culturali più forti del suo percorso artistico e intellettuale: il mito greco. Prima in Edipo re (1969) e poi in Medea (1970), Pasolini mostra una forza e una ricchezza ancora a disposizione dell’uomo di oggi, essendo il mito il nucleo oscuro e vitale dell’esperienza vissuta. Un discorso che prosegue nei tre film della “trilogia della vita”, per interrompersi nell’ultimo film, Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975).
Odeon, la sua storia nel cuore di Firenze.
Dal 1922 i film più belli, gli ospiti più illustri, gli eventi più importanti hanno avuto come palcoscenico Il magnifico cinema teatro di piazza Strozzi a Firenze. Scopri la sua storia
Un secolo di cinema e cultura
Dal 1922 a oggi, la storia del cinema Odeon di Firenze in un libro ricco di immagini, documenti, storie e curiosità.
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